E' online il numero monografico della rivista ComPol, con una serie di approfondimenti sui media utilizzati nella campagna elettorale 2013 e sui loro effetti.
All'interno un articolo al quale ho contribuito: Barisione, M., Catellani, P. & Garzia, D. (2014). Tra Facebook e i TG. Esposizione mediale e percezione dei leader nella campagna elettorale italiana del 2013. Comunicazione Politica, 6, 185-207.
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Nell’insieme sempre più diversificato di piattaforme che caratterizza la comunicazione
politica ed elettorale, la popolarità dei leader può variare in modo diverso a seconda
dei canali di informazione politica utilizzati dagli elettori e della maggiore o minore
congruenza dello stile comunicativo di un leader con quello di ogni dato medium. A
partire dai dati dell’inchiesta Itanes Rolling Cross Section (Rcs) condotta via Cawi su
8.700 intervistati nei 40 giorni precedenti il voto del febbraio 2013, questo articolo
analizza la struttura e le dinamiche di popolarità di Berlusconi, Bersani, Monti e Grillo,
con una particolare enfasi sulle relazioni tra valutazione del leader e tipo di esposizione
mediale degli intervistati. I risultati mostrano come persistano forme di «media
partisanship» e polarizzazione ideologica in Italia, soprattutto nei canali televisivi
Mediaset e nei quotidiani orientati a sinistra. Gli elettori che utilizzano Internet come
principale fonte di informazione politica appaiono come i più forti sostenitori dei leader
del proprio partito, mentre livelli più elevati di «attivismo online» sono associati a un
maggiore interesse per la politica e, quindi, a valutazioni dei leader mediamente più
alte. Pur apparendo relativamente politicizzato, chi riceve informazioni elettorali anche
via Facebook si caratterizza, al contrario, per un atteggiamento più critico verso tutti i
leader politici. Infine, i fruitori abituali di programmi di intrattenimento Tv continuano
a presentare evidenti atteggiamenti pro-Berlusconi. In conclusione, se le preferenze
politiche si strutturano chiaramente per tipo di esposizione mediale, le loro dinamiche
lungo la campagna elettorale appaiono omogenee attraverso i diversi media. Un’analisi
finale del caso di Beppe Grillo fornisce una riprova della natura «ibrida» e interconnessa
dell’attuale sistema mediale, dove un attore politico può avere successo anche in quelle
arene in cui non «recita» direttamente (come Grillo in Tv).